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Donne e Uomini nella ricerca Google: Il ruolo del sessismo ambivalente e dell'oggettivazione delle donne
Valentina Piccoli (Valentina Piccoli); Andrea Carnaghi (Andrea Carnaghi); Mauro Bianchi (Bianchi, M.); Fabio Del Missier (Del Missier, F.);
Event Title
XIV Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia sociale dell’Associazione Italiana di Psicologia
Year (definitive publication)
2016
Language
Other Language
Country
Italy
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Abstract
L'Italia rispetto ai paesi dell'Unione Europea, ha i più bassi livelli di uguaglianza di genere (dell'EIGE, 2015). Questi dati trovano riscontro anche nei media italiani: le donne, rispetto agli uomini, sono ritratte in maniera più oggettivata (i.e., focus maggiore sull'aspetto fisico rispetto alle capacità mentali; Fredrickson & Roberts,1997). L'obiettivo della presente ricerca è quello di indagare per la prima volta se le immagini di donne e uomini nei nuovi media e nello specifico nei risultati di ricerca in Google, differiscono in termini di oggettivazione. Inoltre, le ricerche degli utenti su Google sono influenzate sia dall'algortimo di questo motore di ricerca sia dalle precedenti ricerche degli utenti stessi (filter bubble; Bozdag, 2013). In altre parole, il filter bubble è il fenomeno per cui i motivi e le ragioni che hanno determinato la ricerca di alcune informazioni influenzano gli output delle ricerche future. A partire da queste evidenze, abbiamo ipotizzato che il livello di sessismo ambivalente dei partecipanti potesse indurre i partecipanti a ricercare contenuti sessisti che, a loro volta, influenzano gli output delle ricerche successive. In particolare abbiamo ipotizzato che il sessismo ambivalente fosse associato a un maggiore livello di oggettivazione delle immagini di donne rispetto alle immagini di uomini.I partecipanti compilavano la scala di Sessismo Ambivalente e poi scaricavano da Google Immagini le prime venti immagini corrispondenti alle entry 'donna' e 'uomo'. Le immagini scaricate sono state valutate da due giudici indipendenti lungo dimensioni legate all'oggettivazione (e.g., attrattività, sensualità, pelle scoperta). I risultati mostrano che le immagini di donne sono state giudicate più oggettivate rispetto a quelle di uomini, confermando quindi l’oggettivazione di genere anche nei nuovi media. Inoltre a più alto livello di sessismo corrisponde una più alta oggettivazione delle foto di donne rispetto alle foto di uomini. Questo studio correlazionale dimostra che la cronologia delle ricerche in rete possa confermare gli atteggiamenti dell’utente, perpetuando l'oggettivazione di genere tramite filtri e meccanismi personalizzati (Pariser, 2011).
Acknowledgements
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Keywords