Durante il mezzo secolo di regime democratico portoghese (1974-2024), la destra radicale ha tentato ripetutamente la strada della istituzionalizzazione attraverso la forma partito. Questo percorso si è sviluppato in tre differenti fasi storiche: la transizione democratica dal 1974 al 1980; la democrazia consolidata degli ultimi due decenni del XX Secolo; il primo quarto di XXI secolo. Per quanto riguarda la transizione democratica, le destre radicali, orfane del regime autoritario, hanno sofferto il combinarsi di fattori endogeni ad ella sua natura ed esogeni tipici del periodo rivoluzionario che ne hanno determiato il fallimento. La democrazia consolidata, invece, ha registrato il cambiamento socioculturale della militanza radicale, che ne ha determinato il progressivo abbandono della strategia parlamentare e, quindi, la marginalizzazione subculturale. Il nuovo secolo, infine, ha assistito alla competizione fra la vecchia e la nuova destra radicale, dimostrando, attraverso l’esperienza del partito Chega, il sucesso di quest’ultimo modello, in linea con gli omologhi partiti europei. La ricostruzione storica del percorso della destra radicale portoghese in democrazia dimostra, così, il suo contributo al successo della nuova destra radicale europea e problematizza l’idea, sempre più contestata, dell’impermeabilità della Penisola iberica al radicalismo di destra.

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