In occasione di una tavola rotonda su quella che allora, tra gli anni '80 e '90, andava definendosi (nel mondo anglofono) come anthropology of Europe, James W. Fernandez rifletteva sul carattere ambivalente dell’asse Nord-Sud nelle cosmologie popolari europee. Riflettendo sul caso spagnolo, osservava come pur in uno spazio economico e istituzionale strutturato da evidenti gerarchie – l’Europa “a due velocità” come elemento costitutivo del processo di integrazione europea – le categorie Nord e Sud potevano essere soggette a manipolazioni, operazioni di conversione e reversione simbolica, come per esempio nel confronto tra i “lenti” andalusi e i “veloci” nord-europei. Il Nord e il Sud, diceva Fernandez, non sono categorie definitive, imposte dai centri di potere, ma categorie relazionali che lasciano sempre spazio a margini di negoziazione, malgrado – è bene non dimenticarlo – il “peso” di più o meno radicate e dominanti geografie simboliche e materiali.

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